“Tutto cambia affinché nulla cambi“, questo il senso del lungo discorso che Don Fabrizio, il principe di Salina, fa al cavaliere Chevalley sceso in Sicilia per cercare la classe dirigente del nuovo Regno d’Italia. Un dialogo essenziale che spiega il senso della Sicilia e della sicilianità.
Un senso che non è più della Sicilia, ma si è allargato a tutt’Italia. Il Gattopardo continua a fare da maestro e persiste a fare storia.
Per molti critici questa “filosofia” di Tomasi di Lampedusa è ritenuta pessimista: forse lo è, ma certamente non facciamo nulla per smentirne il significato, anzi, lo avvaloriamo con il ripetersi degli eventi.
Cosa ne può venire? Un altro governo tecnico che gestirà la cosa pubblica stritolando gli italiani in nome del “Senso dello Stato”.
Perché abbiamo votato allora? Non si sa… forse per placare i mal di pancia degli Italiani, perdere un po’ di tempo e rimetterli a 90 gradi. Già…
Ma la svolta epocale di Grillo? Non si sa… ha preso una barca, per non dire un galeone, di voti e non ha voluto l’Italia. Mi è sembrato quasi quasi Garibaldi, a Teano consegnò l’Italia a Vittorio Emanuele II e lo saluta “Re D’Italia”. Grillo, invece, mette in sella Re Giorgio.
Tutti, o perlomeno i fan accaniti, diranno di no, ma la vera, nuda e cruda verità è questa. Già qualche perplessità l’ho avuta con Rodotà, un pluridecorato politico, di razza, con 4 legislature di prima repubblica e una pensione di 9 mila euro al mese. Però, guarda caso, secondo Grillo non appartiene alla casta e possiede tutti i requisiti per essere un candidato 5 stelle.
Qual è il tuo fine Grillo? Dove vuoi arrivare?
Temo che tu non voglia governare e fai il vecchio gioco del Pci quando giocava all’opposizione consegnando i governi sempre alla DC. Lo so penso troppo, ma ho imparato a leggere gli eventi e a non ascoltare le urla che raggiungono lo stomaco.
Io, come un patriota, non posso che esprimere: Dio salvi l’Italia e gli italiani!
Adriano Nicosia