È una guerra tra poveri… Parola di carabiniere

 

PREITRI attentato.jpgDiversi colpi di pistola sono stati sparati intorno alle 11.50 davanti a Palazzo Chigi a Roma, proprio mentre il nuovo governo Letta sta giurando con il presidente Giorgio Napolitano. Due carabinieri sono stati feriti, entrambi sono a terra. Uno è grave ed è ricoverato all’Umberto I con una ferita al collo.

Un uomo in giacca e cravatta, 49 anni, un cittadino italiano disgustato ed esasperato che ha perso il lavoro, ha aperto il fuoco nella piazza davanti a Palazzo Chigi. Si chiama Luigi Preiti, anche lui ferito, è stato arrestato.

 “Gesto criminale ad opera di un disoccupato di 49 anni che ha poi tentato di suicidarsi”, queste le prime parole del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, durante la conferenza stampa post Consiglio dei ministri.

Si susseguono giudizi molto facili e leggeri: “era un pazzo” dicono alcuni, “aveva problemi psichici” dicono altri, “un poveraccio…” in tanti. Tutti giudizi gratuiti e scommetto che nessuno di questi lo conosceva personalmente. Dal fratello dell’attentatore arrivano le conferme: non ha alcun disturbo psichico. E allora, cadute le facili ipotesi, quale pista seguire? 

“È  una guerra tra poveri…” dichiara uno dei carabinieri ai cronisti. E questo è, a mio parere, il giudizio più affidabile, il giudizio che ha la certificazione dall’esperienza di strada.

“È  il gesto di un disperato. I politici non lo sanno che vuol dire prendere 800 euro al mese, entrare in un negozio e non poter comprare nulla a tuo figlio… Ecco cosa succede se non lo sanno” continua il carabiniere in servizio con occhi quasi in lacrime. Si sfoga davanti ai giornalisti mentre di fianco un suo collega annuisce.

“Era ferito sull’asfalto e urlava…” afferma l’agente. “Si capiva che era un gesto di rabbia, ma loro  non lo sanno – dice indicando i Palazzi di potere – vivono in un mondo loro, non capiscono che poi la gente se la prende con noi che facciamo servizio in strada. Li vedo quando prestiamo servizio davanti al ministero, escono i sindacalisti a braccetto e dicono: ‘l’accordo non si è fatto’. Per loro non cambia niente, per tante famiglie cambia molto…”.

Uno dei più grossi errori che possiamo commettere è giudicare gratuitamente senza conoscere la realtà e le persone. Il giudizio di quel carabiniere è il giudizio che ritengo più affidabile, più vicino alla realtà, perché la vive.

La questione sociale è iniziata, ed è scoppiata da tempo. L’unico problema è che “lor signori” non se ne accorgono o non se ne vogliono accorgere.

La conferma è arrivata direttamente da Preiti: “la mia intenzione era quella di sparare ai politici”. Questa la sua dichiarazione confermata dal procuratore aggiunto della Repubblica Pierfilippo Laviani.

È un dato su cui bisogna riflettere seriamente, non con leggerezza.

Adriano Nicosia

È una guerra tra poveri… Parola di carabiniereultima modifica: 2013-04-28T14:12:00+02:00da percorsisicilia
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