La moda dei governi, i primi 100 giorni. Waterloo

 

Napoleone.jpgIl termine Cento giorni (in francese Cent-Jours) indica il periodo della storia europea compreso tra il ritorno di Napoleone Bonaparte a Parigi (20 marzo 1815) dall’esilio all’isola d’Elba e la restaurazione della dinastia dei Borbone sotto re Luigi XVIII ( 8 luglio dello stesso anno). La frase les Cent Jours fu usata per la prima volta dal Prefetto di Parigi, il conte di Chabrol, nel suo discorso di benvenuto al Re.

Il ritorno di Napoleone avvenne durante il Congresso di Vienna, che si affrettò, il 13 marzo a dichiarare “fuorilegge” Napoleone.

L’Inghilterra, L’Impero Russo, Austria e Prussia, il 25 marzo seguente, diedero vita alla Settima Coalizione, a cui in seguito aderirono altre nazioni, impegnandosi militarmente a deporre una volta per tutte Napoleone. La decisione pose le basi dell’ultimo conflitto nelle Guerre napoleoniche, terminate con la famosa sconfitta del generale francese a Waterloo.

Cento giorni, un richiamo quanto mai infausto se si guarda all’origine e alla storia.

Negli ultimi anni è moda di tutti i governi italiani usare questa terminologia. Ricordo il governo Amato, usò questo linguaggio e rapinò gli italiani con il prelievo forzato sui risparmi. Il governo Berlusconi l’ha usato per riformare tutto il sistema italiano, progetto mai compiuto per l’incompresa persecuzione della magistratura. La usò il governo Prodi, definito il governo contro l’Italia. Il governo D’Alema non fece meno, con i famosi cento giorni e il vertice di Vienna, definito come il vertice del “Patto per il Lavoro”, uno dei più fallimentari. Il governo Monti annuncia i suoi cento giorni sulla base di Equità, crescita e coesione sociale. Essendo un contemporaneo penso che gli effetti del governo Monti siano sotto gli occhi di tutti, potrebbe essere definito il governo dello spread: zero crescita, disastro sociale e rabbia popolare condivisa.

C’è da farsi qualche domanda però. Non è che questi abulici 100 giorni di ogni governo si riferiscono ad altro e non al benessere popolare?  Non è che sia una nostra illusione e magari ci aspettiamo e immaginiamo cose o provvedimenti che “loro” non hanno mai promesso? Eppure leggendo i loro programmi parlano sempre di giovani, occupazione, politiche per il lavoro, sviluppo etc etc.

Allora perché ci parlano di queste cose se poi legiferano completamente in senso antiorario? Non si capisce…

Anche i sindacati inneggiano e richiamano la terminologia: “il governo dimentica la scuola, manca nel programma dei 100 giorni”.

Oggi il governo Letta lancia il programma dei 100 giorni con uno slogan “Ora franchezza e lealtà!”. Ora? Perché prima ci avete preso sempre in giro?

Forse è proprio vero, la storia si ripete. I famosi Cento giorni  danno sempre il benvenuto al Re e generano la Waterloo per il popolo italiano. Non credo che Letta si distinguerà più di tanto.

Adriano Nicosia

La moda dei governi, i primi 100 giorni. Waterlooultima modifica: 2013-05-14T10:26:00+02:00da percorsisicilia
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