Richiamo a Di Forti. Misuraca: “Un grave errore l’estromissione dell’assessore Nicosia. Di Forti non rispetta i patti. A rischio le future alleanze”

2bf452b67c1975bd0ea65b52977d3ffc.jpgLETTERA APERTA

                              Gent.mo dott. 

                              Giuseppe Di Forti

                              Sindaco di San Cataldo

  e.p.c.                    Organi di Stampa      

 

            

Dalla Sua elezione a Sindaco di San Cataldo, per la quale anche io mi sono speso e ho contribuito, non abbiamo avuto mai modo di confrontarci. Non vorrei pertanto considerasse  questa mia nota  irrituale o irriverente.

Irriverente giacché all’indomani del Suo insediamento, i nostri rapporti si sono limitati unicamente ad incontri relativi alla nota vicenda dell’ATO Ambiente CL1, in merito alla quale  ho sempre dato il mio contributo per arrivare ad una soluzione del problema a favore dei cittadini. Non ho mai ricevuto nessun invito da parte Sua a partecipare ai tanti incontri e manifestazioni da Lei organizzati, se non il consueto invito i tutti ite CL1, dove ho sempre dato il mio contributo alla soluzione del problema a favore dei tanti cittadini tratto dall’agenda della Sua segreteria. Francamente abituato al suo predecessore, non ho mai fatto caso a tutto ciò, ritenendolo, così come Lei si è voluto  presentare agli elettori, nella continuità dell’amministrazione e dei comportamenti. Ognuno di noi ha un proprio modo di operare, che ritengo, per quanto mi riguarda, con o senza titolo di rappresentante del popolo, non cambierà mai, rispettando la volontà altrui e non prevaricandola.

Le potrà sembrare, invece, irrituale il seguito di questa mia lettera, poiché, così come nel passato,  non mi sono mai occupato – e questa volta Le confido a torto da parte mia – delle vicende interne  dell’Amministrazione Comunale e del rapporto con i consiglieri comunali di San Cataldo, poiché monopolio assoluto di altri. Mi sono invece occupato, nei momenti più difficili, allorquando chiamato, dei problemi della comunità sancataldese.

L’apprendere della Sua decisione di revocare il mandato all’Assessore Adriano Nicosia, con le motivazioni da Lei addotte, mi ha sollecitato a scriverLe, in considerazione dell’attuale momento politico che il Paese e la provincia nissena stanno attraversando in vista delle imminenti elezioni Nazionali e Regionali.

Ho iniziato  a fare politica prima di Lei e, sin dal 1994, sono stato il Coordinatore del partito di Forza Italia in provincia di Caltanissetta, per due mandati.

Ho avuto modo di conoscere, sin dalla prima competizione elettorale a San Cataldo con Forza Italia, Adriano Nicosia. Già allora giovane brillante, intraprendente e con una sua “libertà di pensiero” e noto, anche per la sua esuberanza propositiva. Già da allora, il suo modus operandi dava “fastidio”- non certamente a me, ma ad altri – tanto da essere  stato oggetto anche di un “ridimensionamento politico”.

  Nell’ultima competizione elettorale le doti di Adriano Nicosia gli hanno consentito di farsi promotore, risultando il più votato, di una lista elettorale che ha contribuito in modo determinante alla Sua elezione. Non era quindi conosciuto il carattere di Nicosia? A chi ha condotto le trattative per le competizioni elettorali le peculiarità di Nicosia sicuramente erano conosciute. Ma a quel tempo serviva soltanto per  vincere ad ogni costo.

Leggere, quindi, che l’ex assessore Nicosia non gode più della Sua fiducia perché non “allineato” al Sindaco ed alla Giunta ha suscitato la mia sorpresa, le mie perplessità e forse anche la mia indignazione,  ma credo anche quella di tanti cittadini.

In una fase così delicata, quale quella che sta vivendo il Paese e la provincia nissena in particolare, ritengo, difatti, inopportuno e inusuale l’utilizzo dello strumento della revoca assessoriale nel corso di una campagna elettorale. Un atto che reputo di enorme responsabilità politica in quanto incide in maniera profonda e durevole nei rapporti con gli alleati di partito, incrinandone le relazioni e lo stesso  rapporto di fiducia che sta alla base dell’alleanza instaurata per l’attuale competizione elettorale, sia per Roma che per Palermo. Un atto strumentale, in considerazione del fatto che Lei stesso ha avuto modo in passato di “richiamare all’ordine” Nicosia solo ed esclusivamente per la sua eccessiva visibilità e mai per avere compiuto atti contrari al buon andamento della Amministrazione comunale che fa a Lei capo, anzi ha avuto nei suoi confronti attestazioni di stima ed apprezzamento, come risulta in calce alla lettera riservata da Lei stesso e dall’interessato resa pubblica. Tra l’altro non scopre adesso il “non allineamento”  di Nicosia, ma lo tira fuori con la revoca, all’indomani della composizione delle liste per le politiche e le regionali. Immagino, quindi, che non c’è più alcun interesse a presentare una coalizione compatta per la competizione elettorale per la Presidenza della Provincia. E Lei quindi se ne assume la responsabilità?

In questo momento il congelamento del “caso” Nicosia, da discutere dopo il 14 di Aprile, avrebbe ottenuto lo stesso risultato che con la revoca si è voluto conseguire, evitando, pur tuttavia, situazioni difficili da risolvere in futuro. Rapporti che non solo ledono la “dignità” del singolo ma creano difficoltà, proprio nella gestione delle relazioni future con gli alleati politici, e più precisamente l’MPA e non Percorsi Siciliani. Ritengo, conoscendo la Sua sensibilità e la Sua capacità amministrativa, ma la Sua ancora poca esperienza politica, che sia stato mal consigliato da chi non permette a persone capaci di mettersi in evidenza. O devo forse credere che vi possa essere un Sindaco che sia “geloso” della visibilità di un proprio Assessore, che probabilmente esuberante – o forse intraprendente – ha sempre agito in buona fede e  nell’interesse della collettività? A tal proposito è superfluo citarLe  esempi di ex Assessori Regionali che, per la loro esuberanza, sono andati addirittura in rotta di collisione con il Capo del Governo Regionale. Ed in quel caso il Capo dell’esecutivo ovviamente, avrebbe dovuto revocare la delega?

Sicuramente il posto vacante di assessore comunale è un bel premio da mettere in palio per il miglior portatore di voti delle odierne competizioni elettorali.

Ho la sensazione, caro Sindaco, che la città non abbia imboccato la giusta strada della pacificazione. Non a caso il monito del Venerdì Santo “San Cataldo dove stai andando? Verso quale futuro?” è quanto meno attuale ed ampiamente riferito alla crisi sociale, economica  e politica.

Questa mia non vuole essere una lettera di commiato, né tanto meno di congedo, tutt’altro.

La mia intenzione, anche da non parlamentare, ma da soggetto politico, è anche quella di vigilare e tutelare nell’interesse dei cittadini di un paese in cui reputo il concetto di legalità da taluni sbandierato ma ben  poco attuato.

 Per quanto mi riguarda la politica deve essere punto di riferimento nel rispetto della legalità e dei comportamenti, nell’esercizio della propria funzione. Non possiamo andare nelle scuole a parlare di legalità, se non siamo coerenti nei  comportamenti .

Non ritengo il suo un atto di arroganza, ma di accondiscendenza. E mi creda il silenzio o, peggio la remissività, è un atto molto più grave della stessa  “esuberanza bonaria”.

Cordialmente

 

Caltanissetta, lì 04.04.08

 

On. Filippo Misuraca

Deputato al Parlamento Nazionale 

 

 

Fonte: La Sicilia 05/04/2008 

 

   
 


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