Senza lavoro: ho la dignità per parlare?

disoccupato.jpg– Quale misure intendete adottare per migliorare l’occupazione?

Chiedeva una persona, sui 50 anni, dalla platea incalzando sempre e correttamente con la stessa domanda.

Il politico evitava l’interrogativo aprendo altre finestre di discussione, ma la persona interessata non mollava la presa. L’uomo delle Istituzioni, incalzato, rispondeva ponendo un’altra domanda:

– Che lavoro fa lei per vivere?

– Al momento sono disoccupato! 

Il politico agitando la mano  con aria di sufficienza, con toni intolleranti, esclamava:

– Ah, va bene!

È stato un gesto poco elegante, poco carino  e mortificante e non ha più rivolto la parola al povero interrogante.

Mi sorge spontanea una domanda: perché la condizione di non occupazione non dà diritto a parlare? Un disoccupato ha forse meno dignità e non può intervenire sulle sorti o sulle scelte di un paese?

“Capra! Capra! Capra!”, direbbe Sgarbi.

Il qualunquista sul piedistallo, in un dibattito pubblico, perde l’interesse ad ascoltare le parole di un essere considerato  “inferiore”.

“Capra!”, dico io: quell’uomo  era un artigiano specializzato che ha perso la sua occupazione, grazie alle politiche scellerate contro il lavoro e la produzione, e l’azienda dove lavorava  ha preferito delocalizzare all’estero.

Invece di ascoltare, aveva 32 anni di contributi e non sapeva come fare per raggiungere la pensione e sfamare la famiglia, egli (stizzito e con la “coscia a cavallo”) che ha fatto? Lo ha disprezzato …

Cari politici, questo è un periodo di emergenza paragonabile a uno tsunami sociale che fra non molto non potrete più controllare e che vi si rivolterà contro come una cascata di bombe atomiche se non prevedrete un paracadute per chi ha già perso la dignità e si trova senza lavoro o senza sostentamenti.

Si tratta di un provvedimento di emergenza, come se vi trovaste di fronte a un terremoto. Cosa fareste subito dopo uno scisma? Aspettereste i tempi di una legge normale? Sicuramente no! Andreste in deroga a tutto, in emergenza. È così che dovreste fare adesso, ora, da questo momento, come avete fatto per le banche!

Se l’uomo è al centro di tutto, se la famiglia è al centro di tutto, per come vi riempite la bocca durante le campagne elettorali, dovreste muovervi immediatamente e salvare il salvabile con interventi di sostegno alle famiglie, ai giovani e ai disoccupati, siano essi venticinquenni o cinquantenni: hanno pari dignità!

Certo, tu deputato  forse non lo comprenderai  perché andrai in pensione solo dopo 5 anni di legislatura, sulle spalle di chi lavora e che magari dopo 32 anni di contributi si vedrà negare la pensione per mancanza di requisiti.

Il dato ufficiale di oggi è il 37% di disoccupazione, non consideriamo quelli che hanno già rinunciato alla ricerca di un lavoro, altrimenti saliremmo sopra la soglia del 50%. Un bel numero direi, un consistente numero a cui si chiede il voto per disprezzarli  immediatamente dopo. Che storia!

Io faccio un ragionamento: ma se abbiamo queste percentuali, circa il 40% di disoccupazione mediamente, destinato ad aumentare perché presto nel privato lo saremo quasi tutti, per quale motivo non ci si mette insieme a formare un partito? Se ci si presentasse alle politiche direi che si arriverebbe alla maggioranza assoluta!

E allora signor politico, se si avverasse un evento del genere, se i disoccupati avessero la maturità di mettersi insieme (rifletti per un istante) non pensi che ti farebbero un “culo così“?[1] 

Essi sarebbero la maggioranza del paese e ne deciderebbero le sorti.

Adriano Nicosia




[1] Tanto per utilizzare un eufemismo grillino

Senza lavoro: ho la dignità per parlare?ultima modifica: 2013-01-19T16:52:00+01:00da percorsisicilia
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