La cultura non è lusso, è una necessità, sosteneva Gao Xingjjan. È un’espressione che condivido pienamente, come approvo totalmente la recente proposta di far nascere un Ministero della Cultura svincolato dai Beni Culturali. Come al solito, però, nascono spontanee delle domande: se non riusciamo neanche a essere custodi dei beni culturali, dell’immenso patrimonio italiano che rappresenta un’enorme ricchezza, come possiamo far nascere un Ministero della Cultura poiché implicherebbe notevoli investimenti?
Ernesto Galli della Loggia e Roberto Esposito dovrebbero spiegarcelo!
La Cultura dovrebbe sostenere e promuovere i talenti del teatro, le idee nella musica, nel cinema, nelle scuole, nelle arti visive e nell’architettura. In Italia ci sarebbe un bel po’ da fare, ma se oggi tagliamo i fondi anche alla scuola, cosa penseremo di programmare?
I propositi sono buoni, ma non realizzabili; semplicemente perché mancherebbero i soldi. Dove li prenderemmo? O è l’ennesima bufala di periodo pre-elettorale? Un apparato per creare un altro Ministro e vari posti di sottogoverno, ma senza programmi e portafoglio?
No, grazie! Niente più favori alla Casta. Lasciateci rimarginare le ferite, è troppo presto per soffrire ancora. Non siamo mica scemi!
Siate coscienti di una cosa però: l’ignoranza è un punto debole per una nazione.
Adriano Nicosia