Il Porcellum e il canto dell’usignolo

Ormai ci siamo. Fra qualche giorno gli Italiani dovranno rinnovare (si fa per dire) il Parlamento. E questo appuntamento ci trova sconcertati per avere assistito a una delle campagne elettorali più deprimenti della storia della Repubblica.

E poiché quelle precedenti erano già ritenuporcellum.jpgte di bassissimo profilo dobbiamo constatare come sia proprio vero che al peggio non c’è mai fine.

Quello che offende principalmente è come l’ipocrisia della dirigenza, della classe politica tutta, le palesi incredibili e false promesse, la strumentalizzazione delle situazioni evidenzino come questi signori considerano gli elettori: poveri babbei che possono essere facilmente circuiti.

E c’è una cosa in particolare che pesa come un macigno su quella che dovrebbe essere una scelta democratica degli elettori e cioè la mancata riforma elettorale di cui sono responsabili tutti i partiti attualmente rappresentati in Parlamento e di cui nessuno più ne parla.

Il cosiddetto “Porcellum”(mai definizione fu più azzeccata), una legge infame, definita “una porcata” persino dal suo primo firmatario Calderoli, che tutti facevano finta di voler cambiare, ci priva dell’elementare e basilare diritto di poter scegliere i nostri rappresentanti che invece ci vengono imposti dai notabili di ciascun partito.

Una legge bastarda che non garantirà mai la governabilità assoggettando agli umor di pancia anche le leggi e le riforme più importanti che servono al paese.

Bisogna rendersi conto che non c’era niente di più importante, nel 2012, dell’abbattimento di questo mostro che impedisce all’Italia di darsi un ciclo di stabilità politica e coerente, qualunque esso sia. Il loro attaccamento alla cosa pubblica, di certo non per pubblico interesse, ha fatto sì che tra strizzatine d’occhio, perdite di tempo e finte proteste flemmatiche finissero tutti insieme seduti al banchetto dove a fare la parte dei pasti saporiti al  “gran cenone” sono “l’Italia e gli Italiani”.

Così personaggi più o meno squallidi che non avrebbero avuto il coraggio o la faccia tosta di presentarsi perché con le preferenze sarebbero stati trattati per come meritano si trovano a essere collocati, per virtù divina, in posizione ritenuta utile e sicura per l’elezione facendosene motivo di orgoglio e di arroganza.

Si potrà porre rimedio a tutto questo?

Ritengo che ciascuno di noi dovrebbe fare una seria riflessione su chi sono gli autori di questa porcata e su chi non ha fatto assolutamente niente per cambiarla se non miserabili, sterili e vantaggiose proteste.

Altro che rinnovamento e Terza Repubblica. Tutti i “lor signori”, prendendoci in giro, pensano di rientrare allegramente dalla finestra recitando il canto dell’usignolo (In passato il canto dellusignolo veniva considerato un antidolorifico e doveva portare al morente una morte dolce e al malato una pronta guarigione).

A noi la grande riflessione su chi.

Adriano Nicosia

Il Porcellum e il canto dell’usignoloultima modifica: 2013-02-20T10:27:00+01:00da percorsisicilia
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