Tagli alle “pensioni d’oro” e sostegno al reddito. Questa deve essere la prima missione urgente

oro.jpgUn tetto massimo alle pensioni fino a 5mila euro, politica urgente del lavoro e un reddito minimo a chi è disoccupato o a chi reddito non ne ha. Questa è la sfida che deve raccogliere il prossimo governo per ricominciare ad avviare una minima riappacificazione sociale tra popolo e rappresentanti.

Dagli assegni della previdenza pubblica potremmo risparmiare 2,3 miliardi nel pubblico e 15 miliardi se la norma fosse estesa al privato. Fino ad ora però, qualcuno ne ha parlato ma non c’è niente di concreto e applicato.

I 159 milioni di euro di rimborso elettorale, appena preso, potrebbero essere utilizzati per lo scopo.

I governi precedenti, gli stessi che hanno applicato la spending review e la riforma delle pensioni, hanno sempre detto no al tetto massimo delle pensioni d’oro. D’altronde, sarebbe stato come chiedere al tacchino se gli piace il natale.

Non poteva andare diversamente, e in Italia siamo stati sempre abituati a governanti che ci chiedono i sacrifici mentre salvano i loro privilegi. Chi ci dovrebbe regalare questa giustizia, gli stessi che prendono pensioni da sballo?

Vediamo un pò di sbirciare l’elenco dei privilegiati che con sempre notevole nonchalance ci chiedono di salvare l’Italia.

Il primo che mi viene in mente, per averlo visto spesso in tv con aria da saccente, è il sottosegretario di Monti, Gianfranco Polillo, con 9.541.13 euro al mese. Il Ministro Cancellieri con 6.688.70 euro netti al mese, il Ministro Giampaolo Di Paola con 314.522,64 euro di pensione annua, circa 20mila euro al mese e il sottosegretario Massimo Vari che si attesta a 10.253,17 euro netti al mese.

I futuri pensionati d’oro, i Ministri:  Elsa Fornero con i suoi 402mila di reddito annuo, Corrrado Passera, oltre 3.5 milioni e Piero Gnudi, 1.7 milioni l’anno. Legittimo attendersi un secco rifiuto alla norma del tetto massimo per le pensioni.

Tutto è poca cosa rispetto al reddito superiore al milione di euro dichiarato dal Presidente del Consiglio Mario Monti, nel 2011.

Vi aspettavate che queste persone mettessero mano al loro portafogli per ragioni di giustizia e di equità? Già, equità, la prima parola utilizzata da Monti al suo insediamento. Sicuramente no!

Non pensate che gli unici che possono mettere mani al loro portafogli sono proprio quelle persone che quel tipo di portafogli non ce l’hanno? Riuscirà molto difficile a chi possiede questo tipo di rendita o per chi si accinge a esserne titolare.

 Ecco il ruolo centrale che hanno i grillini su questo grande tema. Fallire in questa missione significherebbe la perdita di credibilità del movimento.

È questa la priorità che hanno bisogno gli italiani e poi tutte le grandi riforme a medio e lungo termine.

 È una vergogna vedere o leggere che chi ha 38 anni di contributi versati non riesce ad accedere alla pensione mentre la casta solo dopo 5 anni di servizio gode di una pensione di tutto rispetto! A proposito… pubblico l’elenco ufficiale per chi non lo sapesse, 1464 ex deputati e 843 ex senatori che se la spassano alle nostre spalle, guardate un po’:

http://espresso.repubblica.it

 L’italiano oggi ha avuto un incidente, è a terra e sanguina. Dare priorità al lavoro, al sostegno del reddito significa portarlo al pronto soccorso e riconciliare. Assistere all’incidente e vederlo sanguinare non porterà bene né all’Italia nè alla politica.

Adriano Nicosia

Tagli alle “pensioni d’oro” e sostegno al reddito. Questa deve essere la prima missione urgenteultima modifica: 2013-03-04T17:52:00+01:00da percorsisicilia
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