L’utopia di Bersani. La politica che riparla a se stessa

Bersani.pngI problemi del paese non aspettano le manovre politiche e di palazzo, tantomeno la velleità di una sola persona. Lo status mentale della politica si acceca al dopo elezioni concentrandosi solo ed esclusivamente ai giochi del potere.

Consiglierei a Bersani di mettersi gli occhiali e andare oltre, cercando d’intravedere i veri problemi del paese, che aspetta. Hai vinto alla camera con il solo 0.39% dei consensi degli italiani, anche se la legge ti ha dato la maggioranza, ma sei in deficit al Senato.

Bersani non vuole dialogare con l’altra parte d’Italia rappresentata da Berlusconi, perché la mentalità è non accettare il dialogo non tanto con il capo del Pdl ma con il popolo che gli dona il consenso. Perché, in fondo, quelli del Pd, non accettano chi non ha le loro stesse visioni sui grandi temi. Berlusconi ha preso il 30% del paese però,  nonostante tutte le vicende che lo hanno investito.

Il capo del Pd, per non farsi attaccare su questa ipotesi, conferma che parlerebbe alla destra ma senza Berlusconi.  È come dire: “sono disposto a volare nel cielo se mi togliete le nuvole”.

Bersani vuole dialogare solamente con Grillo imponendo la sua persona come premier e ricevendo continuamente dei secchi e roboanti no e, addirittura, appellativi poco felici come il “morto”.  La direzione nazionale del Pd è compatta per Bersani e invita Grillo ad avvicinarsi sui famosi otto punti di programma. Punti decisi da una sola parte, senza contraddittorio.

Non si può definire arroganza? Ipotesi B non se ne discute e invito a Grillo ad accettare il premier Bersani e gli otto punti di programma. E la discussione dov’è? La mediazione?

È sempre giusto e lecito tutto quello che viene dal PD? Non sarebbe il caso di guardare al paese e farsi un bagno di umiltà e procedere alle grandi riforme che servono, cambiare la legge elettorale e riandare al voto?

Io penso che il consenso va esercitato e messo in moto alle condizioni che ci sono al momento. Parlo per Grillo, Berlusconi e Bersani. Non è l’italiano che non sa votare, che ha sbagliato, ma voi che non avete la capacità di vedere.  L’italiano vi ha messo di fronte al dialogo, ruolo centrale della politica, e c’è qualcuno che deve fare un passo in avanti, qualcuno un passo indietro e l’altro deve stare fermo, ma tutti compatti per il paese! Siete chiamati a discutere e risolvere i veri problemi della gente e non di casta.

Questa è la politica che non decide, che nega se stessa negando il suo ruolo.

Non voglio esser pessimista, ma stiamo assistendo nuovamente e con dolore alla politica che parla a se stessa scaraventando in soffitta i concreti problemi dell’Italia.

Gli imprenditori, le persone, non possono aspettare più. I gesti di Perugia non sono casi di menomazione mentale, ma di massima disperazione. Bollarli come semplici gesti di depressione sarebbe il più grande e banale errore che potessimo commettere.

Adriano Nicosia

L’utopia di Bersani. La politica che riparla a se stessaultima modifica: 2013-03-07T09:59:00+01:00da percorsisicilia
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