Prima la dignità, la vita e poi il Pil. Lo sosteneva già RF Kenndy nel ’68

Kennedy, Adriano Nicosia, dignità,Il Pil è la zavorra dei popoli. Un indicatore di ricchezza ingiusto e inadeguato. Il prodotto interno lordo non dice nulla sulla salute, sull’educazione, sulle aspettative e sulla cultura di un Paese.

La vera ricchezza di un Paese sono le persone nelle loro e diverse specificità, le intelligenze, i creativi, gli imprenditori. Il Pil non dice nulla sulle libertà politiche, di stampa, di pensiero e di parola, anzi, le esclude.

La civiltà di un paese si misura dall’equilibrio dell’uomo nel saper valutare ciò che è giusto o sbagliato per l’uomo. Si misura dalla capacità di saper costruire un progetto di società valido dove tutto è per l’uomo. Il lavoro è per l’uomo e non l’uomo per il lavoro, parleremmo di schiavitù. Il danaro è un mezzo per l’uomo e non l’uomo per il danaro, grande sinonimo d’ignoranza.

Costruire la vita, la dignità, il valore dell’essere umano attraverso l’applicazione di un progetto di società fatto di regole, dove sul podio e al primo posto troviamo “l’uomo” in quanto tale.

Uno sforzo a cui oggi siamo fortemente chiamati e a cui non bisogna rinunciare.

A tal proposito mi viene in mente uno stralcio del discorso che RF Kennedy tenne nel ’68, alla Kansas University, e che avrei il piacere di ricordare:

 “Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo.
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari o l’intelligenza del nostro dibattere.
Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani.”

Al di là del valore dell’uomo le parole restano e pesano come macigni se non diamo retta alla nostra coscienza, si trasformano in leggerezza, come volo di  farfalle, se sviluppiamo una profonda riflessione per poi applicarne i principi nella realtà, sull’uomo.

RF Kennedy fu lo stesso uomo che pronunciò le seguenti parole dopo l’assassinio di Martin Luther King :

” Amore, saggezza, solidarietà per coloro che soffrono, giustizia per tutti, bianchi e neri.”

Tutto questo già partiva nel ’68

Adriano Nicosia

Prima la dignità, la vita e poi il Pil. Lo sosteneva già RF Kenndy nel ’68ultima modifica: 2013-03-20T09:45:00+01:00da percorsisicilia
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