Banditismo parlamentare. Oltre al danno la beffa

 

Franco Sardo - Indignato.jpgHo sempre utilizzato la rubrica per dar spazio a ragionamenti che possano essere da stimolo e spunto di riflessione per i lettori, almeno questo è lo sforzo. Ma l’impegno più grande è trattare gli argomenti che siano quanto più vicino al reale e ai veri problemi della gente, delle persone comuni e non dei burocrati o politici che ormai vedono e vivono una realtà che non esiste.

A ragion di ciò, oggi voglio dare spazio e visibilità a Franco Sardo, persona molto attenta alle dinamiche politiche-economiche del paese Italia e dei suoi personaggi. Una persona che si è avvicinata al movimento di Grillo per capirne i contenuti e i programmi. Vive la realtà imprenditoriale in prima persona, ogni giorno, e la pensa così:

“Mi sono avvicinato al M5S perché non se ne può più. Che sia il M5S o un altro non fa differenza per me, la differenza è il linguaggio, lo strumento di onestà con cui ci si presenta agli italiani, al nostro popolo.

I nostri parlamentari fanno delle leggi così generose per loro da non guardare in faccia nessuno, altro che Stato Sociale, potremmo definirlo Stato dei nababbi. Elargiscono somme di denaro smisurate. Per loro si parla di reddito di reinserimento, poverini. 215.000 euro per Livia Turco, che non ha ancora maturato i termini per la pensione, Gianfranco Fini, uno dei grandi trombati illustri delle ultime elezioni, può consolarsi con un assegno di fine mandato pari a circa 250.000 euro. Massimo D’Alema che invece ha già maturato i termini per ottenere la pensione da parlamentare, pari a 6000 euro al mese, ha percepito un assegno di fine mandato di 217.000 euro. Un altro troppo giovane per la pensione è Italo Bocchino, che però riceve un assegno di 141.000 euro, 58.000 per Antonio Di Pietro, 100.000 per Francesco Rutelli, 157.000 per Beppe Pisanu (che però, in Parlamento dal 1972, aveva già ottenuto una prima buonuscita nel 1992), che povera gente! Perché non facciamo una colletta per farli stare bene?

Questa è semplicemente una legge fatta da banditi, una legge con una disparità di trattamento consapevole. Questo è banditismo parlamentare, anche se forse la parola bandito è inappropriata, perché i banditi rubavano ai ricchi ed erano ignoranti nella maggioranza dei casi, loro prelevano dai poveri e hanno, come si dice in siciliano, “u cucciu da littra” (istruiti). Perché la stessa assistenza non è prevista per un imprenditore che non ce la fa più, per un disoccupato cronico che non riesce a trovare occupazione?

È scandaloso – grida esagitato – poi vedere che tre persone si suicidano perché non hanno nulla da mangiare e si vergognano di andare al banco alimentare a chiedere il cibo. È scandaloso vedere quanti bambini non possono accedere alla mensa perché i genitori non sono in grado di pagare la retta e questi signori si arraffano 260mila euro di reinserimento dopo essere stati 20 anni a succhiare sulle nostre spalle? Certo, si trovano dalla parte giusta, dalla parte dove questo, pur essendo un crimine, un torto orrendo alla popolazione, una barbarie, diventa diritto acquisito perché l’hanno regolato con una legge, ma dall’altra parte questi si chiamerebbero delinquenti! banditi! Io inquadro i suicidi come vittime, sono omicidi di Stato. Lo hanno gridato al funerale, io mi sono messo a piangere. Stanno facendo più vittime della mafia.

Dov’è l’orgoglio di una nazione? Dov’è la Legalità, l’ Equità, la Giustizia? Dov’è lo Stato sociale? Lo Stato Sociale lo applicano solo ed esclusivamente quando si tratta di loro, di tutte le “mangiuglie” a cui siamo anche costretti ad assistere. Oltre al danno la beffa!

Da cittadino voglio gridarlo a piena voce, per me, per i nostri figli, per le vittime.

Questi non si vergognano neanche. La società è imprigionata da questi quattro personaggi che o voti o non voti te li trovi sempre lì con i privilegi. Non è che un sopruso pur se regolato dalla legge si può considerare diritto, è sempre un sopruso,  è un torto favorito da una legge, chiamiamo le cose con il loro nome. Vanno imprigionati, censiti e spogliati di tutti i loro beni per quello che hanno fatto, se non fucilati! Chi ha rubato, anche nel passato, deve essere indagato e restituire il mal tolto!”.

Come dargli torto? E i partiti ancora oggi si chiedono perché c’è rabbia nelle strade…

Adriano Nicosia

Banditismo parlamentare. Oltre al danno la beffaultima modifica: 2013-04-08T21:44:38+02:00da percorsisicilia
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